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1943 il Governo italiano aveva dichiarato la sua dispo-
nibilità alla revoca delle concessioni.
Tale rinuncia fu poi confermata nel 1944 sia dal
Governo del Re sia da quello della R.S.I.; l'uno nei con-
fronti del Governo di Chiang kai Scek, alleato degli
Stati Uniti e dell'Inghilter ra, l'altro nei confronti del
Governo cinese f ilo-giapponese. La rinuncia ufficiale e
formale (questa volta non più con un atto bilaterale)
avvenne a Parigi con il Trattato di Pace del 10.2.1947.
Posta
Dopo l'8.9.1943 la posta dalla Cina si può dividere tra
quella spedita dal gruppo (il più numeroso) di coloro
che hanno aderito alla R.S.I. oppure di coloro che sono
rimasti fedeli al re i quali, per questo motivo, diventa-
rono prigionieri di guerra.
Malgrado il confronto dei numeri faccia pensare il con-
trario, si conosce qualche corrispondenza da parte dei
prigionieri e nulla invece per quanto riguarda i milita-
ri della repubblica sociale. Evidentemente, attraverso il
servizio della Croce Rossa e/o dei prigionieri di guerra
era possibile tenere un contatto con il resto del mondo
mentre con le normali comunicazione questo era
impossibile. Secondo alcune testimonianze pare che ai
prigionieri i giapponesi abbiano consentito una sola
volta (secondo alcuni, forse due) di scrivere ai loro
cari; la frequenza dell'invio di notizie a casa (e vicever-
sa) è invece rientrata nella norma solo dopo la f ine
della guerra, con l'arrivo degli americani.
La ripresa delle comunicazioni postali con l'estremo
oriente è avvenuta agli inizi del 1946 ma un regolare
collegamento aereo con la Cina è iniziato solo a metà
anno (Bollettino PP.TT. n. 16 del 1.6.1946).
Le corrispondenze dirette in Cina dovevano essere con-
centrate a Napoli ed il trasporto avveniva con le avioli-
nee olandesi della “X.L.M”; è probabile che anche la
posta in arrivo seguisse lo stesso instradamento (fig. 47).
(Fine)
Fig. 47
13.9.1946
Lettera
raccomandata aerea
(recto e verso)
spedita da
Tien-Tsin in Italia
da un componente
dell'Ambasciata
d'Italia.
Il mittente indica
nelle generalità
“Ex Concessione
Italiana”.
I francobolli cinesi
risultano asportati,
probabilmente
dalla censura,
anche se
sulla lettera
non f igurano
timbri o fascette
di tale servizio.
La lettera giunge
in Italia il 29.9.1946.
pm 93.qxp
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