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Per questioni di rango (ma anche per effettive necessi-
tà di ordine commerciale) l'obiettivo dell'Italia verso la
fine del 1800 era quello di ottenere una concessione
territoriale in Cina. Pertanto, prima di procedere, è
opportuno ricordare che al comandante della Marco
Polo fu affidato anche l'incarico di trattare con le auto-
rità cinesi l'acquisizione di una concessione territoriale
visto che, sotto varia forma, tutte le altre "grandi poten-
ze" come l'Inghilterra, la Russia, la Francia, la
Germania, gli Stati Uniti, ecc. avevano già ottenuto una
concessione (la maggior parte in contropartita del
sostegno dato alla Cina nel 1895 in occasione del trat-
tato di pace di Simonoseki che poneva fine alla guerra
con il Giappone). La richiesta dell'Italia fu invece
respinta, probabilmente a causa dell'assenza di una
valida preparazione diplomatica e della mancanza di
una adeguata forza militare in loco, capace di mettere
la Cina di fronte al fatto compiuto con l'occupazione
dell'area prescelta. Allo scadere del secolo rimaneva
pertanto ancora irrisolta per l'Italia l'esigenza di dis-
porre di una propria base in Cina.
Posta
La posta di questo periodo può essere divisa in due
parti: prima e dopo il 1892. Risale infatti al 1892 l'ac-
cordo tra il Ministero delle Poste e quello della Marina
per lo scambio delle corrispondenze con le navi all'e-
stero. In virtù di tale accordo i Commissari di bordo
operavano come ufficiali di posta dei rispettivi equi-
paggi e formavano i dispacci da spedire all'apposito
ufficio istituito presso il Ministero della Marina (e da
qui ai singoli destinatari attraverso il servizio postale
civile). Dal 1892 le regie navi
ebbero quindi in dota-
zione il relativo bollo postale con datario e sono quin-
di questi bolli, usati come annullatori, che caratterizza-
no la posta spedita dalla Cina dai nostri marinai. In pro-
posito bisogna però tenere presente che non tutte le
navi ebbero o poterono subito disporre delle dotazioni
per il servizio di posta (bolli, francobolli, ecc.) per
regolarizzare la loro corrispondenza; a maggior ragio-
ne quelle che all'entrata in vigore della nuova normati-
va si trovavano lontane dalla madrepatria. Per queste
ultime poteva anche succedere che rimanessero tempo-
raneamente prive delle scorte di francobolli trovandosi
all'estero da diverso tempo e non potendo essere subito
rifornite (Fig. 1). Prima del 1892 i "segni" per capire
che si tratta di corrispondenza proveniente dai marinai
in Cina possono invece essere molteplici; alcuni più
che mai evidenti, altri meno identif icabili.
Fig. 2
Cartolina illustrata
con il bollo amministrativo
del "R. Ariete Torp. Fieramosca"
Fig. 3 - Cartolina (formato doppio) con la foto dell'imbarco delle truppe a Napoli in data 19.7.1900.