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no sull'intero territorio cinese. C'era pertanto bisogno
di inviare anche un contingente di truppe di terra. A
questo riguardo nazioni come il Giappone e la Russia
erano senz'altro avvantaggiate per la loro vicinanza alla
Cina e così pure la Francia e l'Inghilterra che potevano
prelevare i necessari rinforzi dai territori coloniali in
Indocina e India; anche gli Stati Uniti potevano avva-
lersi delle truppe già dislocate nelle Filippine. Del tutto
diversa invece la situazione delle altre nazioni europee
operanti in Cina come la Germania e l'Italia che dove-
vano inviare le loro truppe con trasporti marittimi, con
un viaggio che durava circa sei settimane.
Non appena il Governo italiano ebbe notizia delle som-
mosse in Cina decise subito, oltre che di ricostituire la
Divisione Navale dell'E.O., di inviare anche un Corpo
di Spedizione. Il contingente (complessivamente 83
ufficiali e 1882 uomini di truppa) fu approntato in
pochissimi giorni ed il 19 luglio avvenne la partenza;
l'imbarco fu effettuato a Napoli (Fig. 3) utilizzando tre
piroscafi della Navigazione Generale Italiana: il
Singapore; il Marco Minghetti e il Giava. Dopo aver
fatta tappa a Porto Said (Fig. 4), Aden e Singapore il
convoglio giunse a Taku il 29 agosto.
A questo punto, l'intero corpo di spedizione era arriva-
to in zona d'operazioni e pronto per l'impiego. La con-
quista di Pechino era però ormai un fatto compiuto e
quindi l'utilizzo dei nuovi arrivati, non solo italiani ma
anche di altre nazionalità (Fig. 5), fu destinato ad altre
zone fino ad allora rimaste in balia degli insorti, da
dove arrivavano notizie di massacri di missionari e di
cristiani locali. Seppure spesso in formazioni non coor-
dinate, i diversi contingenti iniziarono una serie di ope-
razioni per riportare l'ordine e la normalità in località
ancora segnate da turbolenze.
Le principali operazioni nelle quali furono impegnati i
reparti italiani furono:
-dal 9 al 12 settembre: una spedizione a Tu-Liu. Da
questa località si paventava potesse essere sfer rato un
attacco di Boxers su Tien-Tsin. Del nostro corpo di
spedizione vi parteciparono 350 bersaglieri e 600
uomini di fanteria.
-dal 19 al 21 settembre: l'occupazione dei forti di Pei-
Tang. Assieme agli alleati, vi parteciparono circa 1.000
italiani.
-dal 29 settembre al 2 ottobre: occupazione dei forti di
Chan-ai-Kouan. Per l'Italia vi parteciparono 330 bersa-
Fig. 10
16.11.1900 - Lettera spe-
dita da Tien-Tsin da un
militare italiano, tramite
l'uff icio postale civile
tedesco.
Esempio dell'utilizzo delle
poste tedesche in mancan-
za del funzionamento del
servizio postale navale
italiano.
Fig. 11
17.5.1901 - Altro esempio
simile al precedente; questa
volta tramite l'ufficio tedesco
di Pechino.