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La normativa postale italiana venne unificata con
decorrenza 1° gennaio 1863: le nuove tariffe uniformi,
che dipendevano solamente dal peso, premiavano l’af-
francatura preventiva; infatti le lettere spedite in porto
assegnato pagavano una tariffa doppia rispetto a quelle
affrancate in partenza. Le affrancature insufficienti
venivano tassate per il doppio dell’ammontare mancan-
te (fig. 5).
L’Italia nel 1875 fu tra gli stati che per primi aderirono
ai principi dell’U.P.U.
Fig. 5 - Probabilmente 31 ottobre 1870, come evidenziato dal bollo impresso al verso, ultimo
giorno di validità delle tariffe pontificie; lettera primo porto per San Giovanni in Campo. Al
recto, impresso a Frosinone in transito, il bollo 1° novembre, giorno di introduzione delle più
onerose tariffe italiane. La lettera venne considerata insufficientemente affrancata e fu tassa-
ta, con indicazione manoscritta, per 20 centesimi corrispondenti al doppio di quanto mancas-
se per completare il porto italiano di 20 centesimi.
Fig. 4 - 13 novembre 1857 lettera sino a 7,5 grammi da Genova all’Aquila con postali france-
si, franca sino allo sbarco a Napoli, tassata all’arrivo per 19 grana che corrispondevano alla
tariffa borbonica di 16 grana di una lettera di un foglio spedita da Napoli con i postali fran-
cesi a Genova, incrementati dei 3 grana dovuti per la consegna della lettera oltre Napoli.
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