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Dopo questo riassestamento il battaglione fu diviso
in quattro distaccamenti e nell'aprile del 1940 si tro-
vava così distribuito: 180 uomini a Tien-Tsin; 30
uomini alla stazione radio di Pechino; 20 uomini a
Shan-hai-kwan ed i restanti 200 a Shanghai nella
Concessione internazionale dove c'era anche il
Comando navale per l'E.O. All'inizio della guerra i
militari inglesi e francesi lasciarono le loro conces-
sioni per riparare nei possedimenti più vicini e rima-
sero quindi in Cina solo i giapponesi, gli italiani e
gli americani.
Anche questi ultimi furono poi costretti a lasciare il
paese quando scoppiò la guerra con il Giappone.
Sul piano militare gli effetti della guerra non arriva-
rono mai a coinvolgere i nostri soldati in Cina e
quindi la loro permanenza in quello scacchiere fu
relativamente tranquilla, a parte le difficoltà di con-
vivenza con i giapponesi.
Con la caduta dell'A.O.I. arrivarono in Cina anche le
navi Calitea II (ex Ramb II) ed Eritrea sfuggite alla
cattura da parte degli inglesi; quest'ultima era la
nave destinata all'appoggio dei sommergibili italiani
operanti nell'Oceano Indiano. L'Eritrea giunse a
Shanghai il 28.8.1941 ma poi lasciò le acque cinesi
per ritornare nella zona di Singapore per soccorrere
i nostri sommergibili che dalla base di Bordeaux
cercavano di arrivare in Giappone (benché interes-
santissima, la storia di questi sommergibili non rien-
tra nel presente articolo in quanto non arrivarono
mai in Cina).
Posta
Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, l'unica posta che si
conosce proveniente dalla Cina è quella con il bollo del
Battaglione “San Marco” e delle nostre navi (Figg. 43,
44). La situazione si complicò radicalmente nel giugno
del 1941; a quel punto, con l'invasione della Russia da
parte della Germania, la via di passaggio attraverso la
“Transiberiana” divenne infatti impraticabile.
Nel dicembre, dopo Pearl Harbour, con l'entrata in
guer ra degli Stati Uniti, anche le vie marittime non
furono più facilmente percorribili; ne derivò pertanto il
blocco quasi totale dei collegamenti con la Cina.
Nell'ambito delle comunicazioni postali l'unica via
ancora percorribile era quella telegraf ica ma, come si
Fig. 41
Recto e verso
della cartolina
reggimentale
preparata per i
Granatieri di Savoia
in Cina.
Spedita da Shanghai
in data 20.4.1938
ma bollata
in transito a Brindisi
in data 29.5.1938.
pm 93.qxp
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