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tatto con il nemico sottoponendolo a cannoneggiamen-
to. Si trattava della colonna formata da giapponesi,
inglesi ed americani in quanto quella formata da russi,
tedeschi, francesi ed italiani era stata costretta a ritor-
nare a Tien-Tsin dopo due soli giorni di marcia essen-
do sostanzialmente composta da marinai poco allenati
alle lunghe marce; questa seconda colonna fu comun-
que subito rimpiazzata da un'altra formata con elemen-
ti di fanteria (nella quale furono comunque inclusi
anche i marinai italiani al comando del Ten. Sirianni)
che giunse a Pechino a liberazione ormai compiuta.
In poche ore le truppe alleate fecero breccia nelle mura
della città arrivando nelle vicinanze del palazzo impe-
riale e costringendo l'Imperatrice a scappare
(15.8.1900); era così f inito l'assedio di Pechino, durato
55 giorni. In quel famoso avvenimento le perdite degli
alleati furono di 63 morti, dei quali 13 italiani.
L'ing resso nell'area della cosiddetta "città proibita" fu
però rinviato in modo da dare ad esso un signif icato
solenne, di grande impatto su tutto il popolo cinese. Il
28 agosto, con una grandiosa parata militare, le truppe
alleate varcarono i sacri recinti; sarebbe stata la prima
e unica volta in tutta la millenaria storia cinese.
Av endo così concluso la narrazione dei fatti che hanno
portato alla liberazione degli assediati di Pechino,
rimane ancora da illustrare come l'Italia, in confronto
alla altre grandi potenze, fosse del tutto impreparata ad
affrontare il precipitare degli eventi.
Infatti, proprio nell'aprile del 1900 il Governo italiano
aveva disposto lo scioglimento della Divisione navale
dell'Estremo Oriente che era stata costituita subito
dopo il rif iuto della Cina di riconoscere una concessio-
ne territoriale all'Italia. In conseguenza di tale sciogli-
mento erano pertanto rimpatriate la Carlo Alberto e la
Liguria ed erano rimaste in Cina solo l'Elba e la
Calabria. In tutta fretta quindi, costretto dagli sviluppi
della situazione, il Governo italiano prese la decisione
di costituire una nuova Divisione Oceanica, questa
volta formata dalle navi Fieramosca, Stromboli, Vettor
Pisani e Vesuvio. Di questa Divisione solo il
Fieramosca (Fig. 2) ar rivò in Cina in tempo utile per
partecipare, con due compagnie, al trionfale ingresso
degli alleati nella città proibita; tutte le altri navi arri-
varono ad avvenimenti e celebrazioni ormai concluse.
Ma non era, ovviamente, solo una forza navale che
poteva opporsi ad orde di rivoltosi che ancora dilagava-
Fig. 8
Cartolina illustrata
di evidente preparazione
locale con una veduta
della R.N. "Marco Polo".
Fig. 9
Cartolina dalla Cina
con il bollo postale
della "R. Nave Calabria"
in data 14.5.1903