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- CINA". Il bollo annullatore è del tipo a due cerchi con
lunette vuote sopra e sotto il datario mentre il bollo
lineare è su due righe con la dicitura "R. Poste Italiane"
sopra ed il nome dell'ufficio sotto ("Tientsin - Cina"
oppure "Pechino - Cina") (Fig. 23).
Nati per far fronte alle esigenze delle Legazioni e degli
equipaggi in Cina, questi due uffici svolsero una certa
attività durante la permanenza delle nostre truppe sul
suolo cinese ma dopo il rimpatrio di queste ultime e la
conseguente riduzione del carico di lavoro, non risultò
più conveniente mantenerli in vita; fu pertanto decisa la
loro chiusura. Dietro questa decisione c'era comunque
anche la risoluzione presa nella Conferenza di
Washington dove fu convenuto che tutti gli uffici euro-
pei in Cina dovessero essere soppressi per compiere
così un atto importante sulla strada dell'abolizione
delle "capitolazioni". La chiusura fu stabilita con
decorrenza 1.1.1923 (Bollettino del Ministero PP.TT. n.
23 dell'1.8.1923).
Ciò detto, ritorno ora alla posta dei nostri soldati ini-
ziando da quella degli ex prigionieri irredenti i quali
arrivarono in Cina alcuni mesi prima del Corpo di
Spedizione.
Per prima cosa bisogna dire che la posta di questi ex
prigionieri si presenta in maniera diversa a seconda che
si tratti del gruppo di Tien-Tsin oppure di quello di
Pechino o di quello di Shan-hai-Kuan.
Il g ruppo di Tien-Tsin ebbe in dotazione un bollo di
foggia arcuata, su tre righe, con la dicitura "DISTAC-
CAMENTO / ITALIANI / IRREDENTI " (Fig. 24).
Questo bollo f igura da solo se si tratta di lettere o car-
toline spedite da Tien-Tsin a Pechino (sono la maggior
parte), dove, sia per l'andata che per il ritorno, funzio-
nava sistematicamente un servizio di corriere militare;
è invece abbinato a quello dell'uff icio postale civile ita-
liano se si tratta di posta diretta in Italia.
Dopo il 15.8.1918 questo bollo fu modificato scalpel-
lando la parola "Ir redenti" (Fig. 25). Ciò in quanto in
tale data gli ex prigionieri prestarono giuramento di
fedeltà al Re e all'Italia diventando così "italiani" a tutti
gli effetti. In tali condizioni il bollo rimase in uso per
pochissimo tempo.
Il gruppo di Pechino non ebbe invece alcun bollo pro-
prio e sulla relativa corrispondenza fu usato pertanto
quello di tipo amministrativo del Comando Marina di
Pechino: un cerchio con all'interno lo stemma sabaudo
Fig. 25
28.8.1918 - Corrispondenza
come la precedente
ma con la parola
"Irredenti"
scalpellata in quanto
in data 15.8.1918
era avvenuto il giuramento
di fedeltà all'Italia.
Fig. 26
15.7.1918 Corrispondenza
da Pechino a Tien-Tsin, tra
ex prigionieri irredenti.
Bollo amministrativo del
"Distaccamento Ra. Marina
in Cina - Comando".
Viaggiata in franchigia con
il corriere militare.