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quel momento aveva presidiato più vie di fuga, mosse
ve rso i resti della Grande Armée arrivando a contatto
con il nemico nei pressi di Viazma;
- il 3 novembre si svolse pertanto a Viazma una grande
battaglia che costò all’esercito di Napoleone circa
7.000 uomini dei quali 2.000 prigionieri;
- il 14 novembre l’esercito russo arrivò ancora a con-
tatto con quello napoleonico nella zona di Krasnoi ed
anche qui ci fu una battaglia dalla quale, soprattutto
per il valore degli italiani, le truppe della Grande
Armée riuscirono a svincolarsi vittoriosamente dal
nemico. Subito dopo, da Smolensk, Napoleone diede
disposizioni affinché nei giorni successivi l’esercito
potesse arrivare indenne al passaggio del fiume
Beresina;
- il 26 novembre iniziò l’attraversamento della
Beresina mediante due ponti (uno per le vetture e l’al-
tro per la fanteria e cavalli a mano) costruiti in località
Studianka; quello stesso giorno anche Napoleone attra-
ve rsò il fiume. I resti dell’esercito d’Italia passarono
invece la Beresina nella notte tra il 27 e 28 novembre.
Il passaggio di uomini continuò, sempre più confusa-
mente e disastrosamente, fino alla mattina del 29 quan-
do il Gen. Eblé, in base agli ordini ricevuti, diede fuoco
ai ponti. I soldati che non erano riusciti a passare mori-
rono gettandosi nel fiume per cercare di superarlo a
nuoto oppure furono fatti prigionieri; questi ultimi
furono più di 10.000;
- il 29 novembre quello che rimaneva della Grande
Armée si mise in marcia verso Wilna incalzato dalle
truppe del Gen. Kutusoff che non davano più tregua. In
quel momento gli uomini di Napoleone ancora in
grado di combattere si erano ridotti a 7.300; era invece
ancora enorme la massa di sbandati;
- il 5 dicembre Napoleone e le sue truppe arrivarono a
Smorgoni; qui l’Imperatore si congedò dai suoi gene-
rali e partì per Parigi. Il comando dell’esercito fu affi-
dato al Re di Napoli;
- il 6 dicembre Napoleone giunse a Wilna ed il 10 arri-
vò a Varsavia; nel frattempo i resti della Grande
Armée,ormai scoraggiati per la partenza di Napoleone,
procedevano in disordine verso Wilna, dove giunsero il
9 dicembre. In città le truppe napoleoniche furono rag-
giunte da quelle russe e sanguinosi scontri si verifica-
rono all’interno dell’abitato; nei dintorni di Wilna si
aggiravano ancora vari reparti napoleonici con i relati-
vi comandanti tra i quali il principe Eugenio ed il Re di
Napoli.
- il 12 dicembre, finalmente, gli sventurati resti dell’e-
sercito di Napoleone giunsero a Kovno, sulla sponda di
quel fiume Niemem che pochi mesi prima avevano
attraversato senza immaginare che più dell’esercito
dello Czar il loro grande nemico sarebbe stato l’inver-
no russo. Qui si svolse l’ultimo scontro tra i soldati in
ritirata della Grande Armée ed i russi; questi ultimi
infatti, a loro volta indeboliti dagli stenti e dal freddo,
non inseguirono le truppe napoleoniche al di là del
Niemen;
- il 28 dicembre quello che rimaneva dell’esercito ita-
liano giunse a Marienwerder, in Prussia; dei 40.000
soldati che avevano passato il Niemen sei mesi prima
non ne rimanevano che 2.000.
Si conclude qui la sintesi delle operazioni dei soldati
italiani in terra di Russia.
L’e pilogo
Dopo la disfatta, Napoleone cercò ancora di ricostitui-
re la Grande Armée pensando di poter riprendere l’of-
fensiva in primavera. A questo scopo, sia in Francia
che in Italia furono reclutate nuove forze aumentando
il numero dei coscritti (con le classi di leva dal 1809 al
1813) e imponendo nuovi sacrifici per finanziare la
guerra. Così, nel maggio del 1813, la guerra contro i
russi proseguì sul suolo prussiano con le battaglie di
Lutzen e poi di Bautzen dove Napoleone sconfisse
anche i prussiani che nel frattempo si erano alleati con
i russi. Ma erano mezze vittorie così come in agosto a
Dresda dove anche gli austriaci erano nel frattempo
entrati nella coalizione contro Napoleone (Fig. 3). La
vera battaglia sarà quella di novembre a Lipsia. Qui
Napoleone sarà definitivamente sconfitto e la Grande
Armée costretta a ripassare il Reno per riparare in
Francia. Nel marzo del 1814 gli alleati della “grande
coalizione” entrarono a Parigi.
Fig. 3 – La notificazione con cui in Toscana
(Dipartimento del Trasimeno) fu comunicata la
“grande vittoria” riportata da Napoleone nella batta-
glia di Dresda (26.8.1813) contro austriaci, russi e
prussiani. Sarà l’ultima vittoria.
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