25
Aspetti storico - postali
Anche se la cosiddetta “posta militare” è in qualche
modo iniziata ancor prima dell’epoca napoleonica
(pare che il primo bollo militare sia stato “inventato”
già verso la fine del 1600), non vi è dubbio che sia
stato Napoleone a dare ai servizi di posta per l’eserci-
to una struttura ed una fisionomia simile a quella che
oggi noi conosciamo usata negli ultimi grandi conflitti
del 1900.
L’organizzazione e gli uffici
Per quanto si sa, il sistema di raccolta e d’inoltro della
posta (e, di converso, di distribuzione per quella in arri-
vo) si basava su uffici mobili e uffici con sede fissa
(“sedentari”). La filiera dei primi era normalmente
costituita da un ufficio dislocato presso ciascuna
Divisione il quale faceva capo ad un ufficio centrale
presso il Quartier Generale del Corpo d’armata. Gli
uffici sedentari erano invece dislocati nelle piazzeforti
istituite nell’est europeo ed in prossimità dei confini
con la Russia (non è finora sicuro se qualche ufficio
abbia operato anche in alcune importanti località in
zona d’operazioni rimaste sotto presidio napoleonico).
Così, ad esempio, per quanto riguarda gli uffici mobi-
li, nel quadro di formazione della Guardia Reale
Italiana (basata su una forza di 5.250 uomini) si legge
che gli addetti alla Posta Militare erano 2 ufficiali (1
Direttore ed 1 Controllore) e 2 tra sottufficiali e solda-
ti (Postiglioni) con una dotazione di 6 cavalli ed 1 fur-
gone a due ruote.
Ovviamente, la struttura mobile era poi supportata da
un certo numero di staffette a cavallo che venivano lan-
ciate verso le retrovie fino ad arrivare a consegnare la
posta agli uffici operanti in zona sicura. Questi “posti-
ni” percorrevano al galoppo lunghe tappe con le lette-
re dei soldati contenute in una apposita bisaccia di
pelle (che veniva fissata alla sella) recante le insegne
imperiali; una di queste bisacce è ancora conservata al
museo della Grande Armée a Parigi.
In situazioni normali una lettera impiegava quindici
giorni per arrivare dal fronte a Parigi; il che è senz’al-
tro un gran risultato se si tiene conto delle strade e del-
l’organizzazione di allora.
Per quanto riguarda gli uffici di tipo sedentario, le noti-
zie sulla loro dislocazione sono a tutt’oggi alquanto
incerte ed incomplete.
A mia conoscenza, non esistono studi recenti (e,
soprattutto, esaustivi) di carattere storico - postale che
trattino in modo specifico la campagna di Napoleone
in Russia; più facile invece trovare qualche opera di
carattere generale sulle poste militari napoleoniche (si
tratta comunque di lavori ormai datati). Una delle
opere più complete dovrebbe essere quella di Albert
Reinhardt dal titolo “Franzosische Armeepost 1792-
1848”, pubblicata nel 1986. In ordine di tempo segue
poi un articolo di Paolo Bianchi dal titolo “Le campa-
gne militari della storia viste attraverso i documenti
postali”, pubblicato nel 1988 sulla rivista “Il Giornale
Filatelico” ed ancora più recentemente (ma sempre di
dieci anni fa !) un articolo di B. Luft e J. Bullock dal
titolo Postal – Station Nomenclature and Concordance
of Napoleonic Armies in Central Europe: 1808 -
1813”, pubblicato sulla rivista “Postal History Journal”
nel 1994.
Ho passato in rassegna questi tre lavori per cercare di
individuare e localizzare gli uffici di posta militare che
hanno operato nella campagna di Russia, in particola-
re quelli a cui si appoggiavano i soldati italiani: il risul-
tato si è rivelato comunque incompleto.
Nel lavoro di Reinhardt sono elencati tutti i bolli usati
dalla Grande Armée (anche quelli della prima grande
armata, disciolta nel 1808) ma solo per quattro di essi
si indica un abbinamento nel 1812 con determinate
località legate alla guerra contro i russi.
Situazione più completa invece nel lavoro di Luft e
Bullock, ma anche in questo caso non chiarificatrice
per quanto riguarda gli uffici in funzione nel 1812 e
relativa dislocazione. Da questo lavoro si ricava
comunque che nel 1812 gli uffici di tipo sedentario
erano così ubicati (l’elenco si sviluppa in senso geo-
grafico da ovest verso est e da nord a sud; qualora noto
a fianco di ciascuna località è indicato il numero del-
l’ufficio ivi operante): lungo l’Oder: Stettino (n. 14),
Custrin (n. 15), Frankfurt (n. 36), Glogau (n. 16),
Breslau; lungo la Warta: Posen; lungo la Vistola:
Danzica (n. 12), Plock, Varsavia, Cracovia; lungo il
Bug: Brest – Litovsk; lungo il Niemen: Tilsit, Kovno,
Grodno; in territorio russo: Wilna.
In definitiva, ai nostri fini, il lavoro più completo risul-
ta quello di P. Bianchi il quale, per ciascuna delle let-
tere a lui note, ha indicato l’ufficio (cioè il bollo, con
nome in chiaro o numero convenzionale) che figura sul
fronte della lettera e la data e la località che vi figura
invece all’interno; dove possibile ha anche indicato
l’unità militare di provenienza (Divisione, ecc.). In
base al suddetto articolo, l’abbinamento tra bollo della
Grande Armée e località di provenienza della lettera, si
presenta come segue.
Uffici con dicitura in chiaro: B.au Central: Smoslensk,
Marienbourg; B.au G.al: Posen, Wilna, Smolensk,
Mosca; B.au Sedentaire: Osterrode, Wilna.
Uffici con numero convenzionale: N 2: Posen; N 4:
Va rsavia; N 5: Berlino, Dunabourg, Polotsk; N 8:
Elbing; N 9: Polotsk; N 10: Berlino, Smolensk; N 11:
Wilna; N 12: Danzica; N 13:Kulm, Marienwerder,
Elbing, Altfelde, Grodno, Mosca; N 14: Stettino,
Stralsund; N 15: Custrin; N 16: Glogau; N 18: Mosca;
N 19: Stettino; N 20: Plonkava, Wilna; N 23:
Konisberg, Materowske, Vhelau; N 35: Smolensk,
Orcza; N 36:Trasbour, Thorn, Lizna, Mosca; N 43:
Kovno; N 50 Danzica.
Al suddetto elenco io aggiungo anche: N 7me:
Marienwerder e N 22:Magdeburgo.
Non si può fare a meno di constatare che lettere prove-
nienti dalla stessa località sono state “impostate” in
uffici diversi; se ne dovrebbe dedurre che in funzione