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quell’esemplare e, quindi, che vi siano più collezionisti
disposti a “rovinarsi” (dal punto di vista economico)
pur di mettere nel loro album quella busta.
Proprio per non favorire speculazioni, io non userò mai
espressioni dl quel genere. In pratica, cioè, di fronte a
documenti che verrebbero definiti tali da altri analisti,
io preferisco adoperare sempre ed esclusivamente il
semplice aggettivo “interessante”. Così facendo, poi,
lascio ogni collezionista libero di decidere cosa sareb-
be disposto a pagare per pezzi di questa natura.
Va anche detto che ritengo che siano sempre da consi-
derare interessanti le combinazioni monocolore e poli-
colore che esulano dai limiti che ho posto. Cioè, sono
interessanti le affrancature monocolore formate da più
di quattro pezzi e sono altrettanto interessanti le affran-
cature policolore for mate da più di due pezzi.
Ovviamente, tutti questi documenti devono essere in
perfetta tariffa.
Comunque, siccome i pezzi che io definisco “inte-
ressanti” sono sicuramente degni di particolare
attenzione, vorrei rivolgere ai lettori un invito.
Quando essi si troveranno in possesso di un pezzo
del genere, sarebbe utile che inviassero una fotoco-
pia alla redazione della rivista. In questo modo si
potrebbe realizzare un “quasi censimento” dei
documenti più pregiati della storia postale della
Repubblica.
1946: AVVENTO DELLA REPUBBLICA
La prima vera serie di francobolli repubblicani (cioè
emessi dopo la fine della monarchia), è quella che
potrebbe essere definita, contemporaneamente, sia
celebrativa che commemorativa. Celebrativa in quanto
è stata emessa, nello stesso anno in cui si è verif icato
l’evento, proprio per ricordare la proclamazione della
Repubblica. Commemorativa perché, nella realizzazio-
ne dei francobolli, si sono scelti soggetti collegati alle
più famose repubbliche della storia italiana.
La serie si compone di otto esemplari: da lire 1, 2, 3, 4,
5, 10, 15 e 20. I francobolli sono stati emessi il 31 otto-
bre 1946 e sono rimasti in corso f ino al 31 dicembre
1947. In complesso, quindi, i giorni in cui i suddetti
esemplari sono rimasti in corso sono stati 427.
In questo periodo, caratterizzato da un tasso d’inflazio-
ne elevatissimo, vi furono ben due cambiamenti tarif-
fari a proposito delle corrispondenze per l’interno e
uno per quelle indirizzate oltre conf ine.
Cominciamo a considerare le tariffe per l’interno.
All’atto dell’emissione erano in vigore quelle introdot-
te a partire dal 25 giugno 1946. Esse restarono invaria-
te fino al 24 marzo 1947 e, quindi, considerando la data
di emissione della serie che sto analizzando, si può dire
che questo primo periodo durò esattamente 145 giorni.
Le tariffe introdotte il 25 marzo 1947 restarono ben
poco in vigore: soltanto fino al 31 luglio dello stesso
anno (e, quindi, per un totale di 129 giorni). Infine, il
1° agosto 1947, venne introdotto, sempre per l’interno,
un nuovo tariffario che rimase immutato fino alla f ine
dello stesso anno (quando i nostri francobolli andarono
fuori corso). Questo terzo periodo, quindi, per la serie
in questione durò 153 giorni.
Passiamo ora a considerare le tariffe valide per l’este-
ro. All’atto dell’emissione erano in vigore quelle intro-
dotte a partire dal 1° aprile 1946 che restarono valide
fino al 31 agosto 1947. Per gli esemplari della serie che
sto considerando i giorni in cui queste tariffe restarono
in vigore furono 305. Le nuove tariffe, entrate in vigo-
re il 1° settembre 1947, restarono immutate f ino alla
fine dell’anno e, quindi, questo secondo periodo per i
nostri francobolli durò esattamente 122 giorni.
Ai fini di comprendere quanto sia vasta la casistica dei
possibili usi degli otto francobolli basterà tenere conto
di tutti questi numerosi cambiamenti tariffari. Non
solo, ma al di là del numero elevatissimo di tali muta-
Fig.4.
Lettera raccomandata
per l'estero
del 7 marzo 1947
con affrancatura
quadricolore formata
dai pezzi da lire 2, 3,
10 e 20. Le 35 lire
si giustificano così:
lire 15 tassa lettera
e lire 20 soprattassa
per la raccomandazione.
Da notare l'annullo
dell'Agenzia Pirelli.