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sé e per i suoi successori dal Re d’Italia”. Nello stesso
discorso, veniva annunciata l’unione dell’Eritrea, della
Somalia e dell’Etiopia in un unico sistema coloniale
denominato Africa Orientale Italiana formalizzato con
il R.D.L. 1.6.1936, n° 1019. L’A.O.I. veniva divisa in
sei governatorati: Amara con capitale Gondar, Eritrea
con capitale Asmara, Galla e Sidama con capitale
Gimma, Harar con capitale Harar, Somalia con capita-
le Mogadiscio e lo Scioa con capitale Addis Abeba.
L’Italia entrava in guerra il 10 giugno 1940 e già nei
primi mesi nel 1941 si dissolveva l’impero: il 25 feb-
braio cadeva Mogadiscio e il 26 marzo Cheren, il 1°
aprile Asmara veniva conquistata e la stessa sorte toc-
cava a Massaua due giorni dopo. Il 5 maggio il negus
Hailé Selassié rientrava nella sua capitale di Addis
Abeba che era caduta il 12 aprile. Il 19 maggio Amedeo
d’Aosta si arrendeva agli inglesi e la f ine dell’impero
avveniva il 27 novembre con la resa di Gondar.
L’impero era durato solo 5 anni!
Superficie e popolazione
L’Italia ha una superficie di 300.00 Kmq.; l’Eritrea
(colonia) di 119.000, la Somalia (colonia) di 500.000,
l’Etiopia (conquistata) di 1.100.000 kmq.
L’ Africa Orientale Italiana aveva quindi una superf icie
di circa 1,7 milioni di kmq. pari a circa 6 volte la super-
ficie dell’Italia!
La popolazione dell’Eritrea (censimento 1931) era di
622.000 abitanti, dei quali 4.300 italiani; quella della
Somalia era di 995.000 abitanti, dei quali 2.000 italia-
ni; non è mai stato fatto un censimento in Etiopia e la
popolazione era stimata tra i 6 e i 10 milioni di abitan-
ti. L’A.O.I. quindi aveva circa 7-8 milioni di abitanti
con una densità minore di 4-5 abitanti per Kmq.
Gli italiani residenti erano non più di 10.000, anche se,
nel momento di maggior impegno militare durante la
guerra italo-etiopica, gli italiani in Africa orientale
ammontavano a ben 330.000 soldati e 100.000 operai
militarizzati, che per i servizi postali usavano quasi
esclusivamente la posta militare.
L’ organizzazione postale in A.O.I.
Riporto ampie parti della relazione preparata da Aurio
Carletti, Ispettore Generale dei Servizi Postali ed
Elettrici, pubblicata sulla rivista “Africa Italiana” del
dicembre 1938:
“… Eritrea e Somalia:
i servizi postali e telegraf ici prima della campagna
etiopica erano organizzati con due Direzioni dei servi-
zi postali ed elettrici (Asmara e Mogadiscio), uff ici
principali nei maggiori centri, uffici secondari, posti
teleg raf ici e radiotelegrafici nei centri minori.
Le comunicazioni telegrafiche e telefoniche, abbastan-
za sviluppate in Eritrea e limitate in Somalia, erano
suff icienti appena ai bisogni della scarsa popolazione
metropolitana. La frequenza e la rapidità delle comuni-
cazioni postali col Regno erano limitatissime, sia per la
scarsa frequenza delle linee di navigazione, sia perché
non esisteva quel servizio regolare di posta aerea che è
l’unico capace di assicurare la celerità dei trasporti.
Etiopia:
l’organizzazione dei servizi p.t. dell’Etiopia era in rela-
zione all’ar retrato grado di civiltà di quella regione. Un
Ministero delle Poste e dei Telegrafi presiedeva a que-
sti servizi. Alle dipendenze di esso erano la Ricevitoria
principale di Addis Abeba e 38 uff ici; di questi soltan-
to Addis Abeba, Harar e Dire Daua erano abilitati al
servizio dei pacchi e a quello dei vaglia.
Il servizio telegrafico e telefonico era disimpegnato su
due linee principali… I dati ufficiali del 1934 possono
dare un’idea dello sviluppo dei servizi p.t.: 1 macchina
affrancatrice, 643 impiegati, 85 imprese di trasporto
per gli effetti postali, 100 cavalli da traino di proprietà
dell’Amministrazione, 7 automobili e motociclette, 7
biciclette.
Organizzazione attuale:
al coordinamento dei servizi postali e delle telecomu-
nicazioni dell’A.O.I. provvede l’Ispettorato Generale
dei Servizi Postali ed Elettrici con sede in Addis Abeba,
che può considerarsi un ufficio di collegamento fra i
competenti organi ministeriali e quelli periferici.
Retro di
"partecipazione"
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